Uno dei compiti che si è prefissa la nostra cooperativa quando è nata è affiancare a percorsi lavorativi per il reinserimento di ex detenuti, ma anche attività di prevenzione a favore di giovani a rischio di abbandono scolastico o devianza sociale.
La scena è quella delle periferie milanesi, dove il disagio sociale diffuso diventa terreno fertile per la microcriminalità giovanile, la nascita di baby gang ma anche solo l’uscita da percorsi educativi fondamentali per un futuro inserimento nel mondo del lavoro.

Per questo abbiamo creato anche una etichetta discografica, Attitude Recordz, che attraverso progetti musicali in sala di registrazione e produzioni di videoclip “on the road” aiuta questi ragazzi a ricostruire un mondo di passioni, di autoconsapevolezza, a sublimare la rabbia in processo creativo, ma anche la capacità di lavorare in team e di impegnarsi in un progetto del cui risultato si sentano responsabili.
Stiamo parlando di “educativa di strada”: quando pensiamo all’istruzione siamo abituati a pensare a quella “formale”, all’interno delle aule scolastiche. Ma come agganciare giovani che dalle aule scolastiche si sono allontanati? Puntando su un apprendimento più informale e “pratico”, e cercando di portare l’educazione direttamente nelle comunità e nelle strade dove i giovani vivono.

 

Alcuni ragazzi alle prese con una videocamera professionale durante le riprese di un videocilp musicale

 

È un modo per abbattere le barriere all’accesso all’istruzione, e portare una forma di apprendimento inclusivo direttamente alle persone, indipendentemente dalla loro situazione economica o sociale: un approccio che richiede flessibilità e anche creatività, per adattarsi alle esigenze e alle circostanze in cui viene implementato, ma che proprio per questo favorisce un coinvolgimento attivo degli studenti nel proprio apprendimento, incoraggiandone la partecipazione, l’autonomia e il sentimento di autostima.

Quando portiamo questi ragazzi a registrare le loro canzoni o li facciamo diventare i protagonisti di video musicali sentiamo che in loro si risveglia la consapevolezza del proprio valore e la speranza di essere protagonisti del loro destino: sappiamo che non ci stiamo sostituendo all’istruzione formale, ma sappiamo anche che questi ragazzi li stiamo togliendo dalla strada, perché stiamo trasformando per loro la strada in un luogo dove ritrovarsi e non dove perdersi.