Non solo: i set di produzione diventano anche momenti di formazione sui mestieri audiovisivi per ex detenuti e ragazzi fragili, per aiutarli ad inserirsi nel mondo del lavoro.
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Il progetto destinato ai neet, ma chi sono i neet?
Neet è l’acronimo inglese per “Not in Education, Employement or Training”: sono i giovani che non studiano, non lavorano né sono in training per imparare un mestiere. L’Italia detiene il triste primato di essere la nazione dell’Unione Europea con il maggior numero di neet, dove fra i 15 e i 24 anni, ce ne sono più di 4 milioni.
La condizione di “neet” ha profonde ripercussioni sul piano soggettivo-psicologico e sociale: da un lato spirali depressive, chiusura verso l’esterno, emarginazione economica, dall’altro rischio di devianze sociali, e inutilizzo di una percentuale di persone produttive, che nel caso dell’Italia è una percentuale così importante da non essere irrilevante per il nostro sviluppo economico futuro.